top of page

 

Nel 2002 otto centri storici (Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa, Modica, Scicli, Catania, Caltagirone, Militello in Val di Catania) sono stati riconosciuti Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO, accomunati dalla ricostruzione avvenuta dopo i due sismi di gennaio del 1693, noto come terremoto del Val di Noto. Vi condurremo nelle principali località iblee di Ragusa, Scicli e Modica oppure, qualora richiesto, anche nei centri di Noto e Caltagirone

 

​ 

Itinerario "I luoghi del Barocco"  

dalle ore  9:00 alle ore 18:00 pm

 

 

 

Ragusa - Cattedrale di S. Giovanni e Palazzo Bertini (esterni) con i suoi mascheroni.

Ragusa Ibla - Antico Portale di S. Giorgio, Giardini Iblei con le Chiese di San Giacomo e dei Cappuccini (esterno), Chiesa di S. Giuseppe, Palazzo Arezzo Donnafugata (esterni), Circolo di Conversazione, Piazza Duomo e Duomo di S. Giorgio, Chiesa di S. Maria dell'Itria.

Modica - Duomo di S. Giorgio dall’imponente scalinata a forma di calice, passeggiata per i quartieri medievali da cui si ammira uno scorcio dell’antichissimo Castello dei Conti, casa natale di S. Quasimodo (esterni), chiesa di Bètlem con la splendida cappella Cabrera (a cui la chiesa deve l’attribuzione di monumento nazionale), chiesa di San Domenico, passeggiata sul corso Umberto ovvero u salottu dei modicani per ammirare la Chiesa di S. Pietro, i palazzi barocchi ornati da fregi e mascheroni.

 

 

Numero minimo: 15 persone (adulti) 

Per info e prenotazioni compila il seguente modulo

 

 

 

 

 

Scicli

L’antica via del Corso di Scicli è un esempio significativo del più ampio fenomeno dello slittamento urbanistico che interessa l’antico abitato della città, che nel corso del tempo si sviluppa dalla collina verso la pianura sottostante. Nel suo insieme urbano - in cui architettura e natura sono da considerarsi in netta simbiosi – Scicli è un modello di insediamento che prende le mosse dalla fortezza in cima al colle di San Matteo, scende giù lungo i pendii fino a svilupparsi con caratteristiche di assoluta unicità nella parte bassa, pianeggiante. La città risulta così inserita in maniera spettacolare all’interno di tre “cave”: del torrente di Modica, di Santa Maria la Nova e di San Bartolomeo. 

Per info e prenotazioni (solo su specifica richiesta)   

 

 

 

Noto 

L’impianto urbano di Noto costituisce, nel suo complesso, l’esempio di gran lunga più rappresentativo della civiltà urbanistica del dopo terremoto. Si tratta infatti di una città interamente riferibile all’età tardo barocca, ricostruita ex novo con assoluta unicità di tempi e di modelli in un sito diverso dall’originario, abbandonato dagli abitanti. E’ un raro caso di città pianificata tutta insieme, il cui disegno - per quanto riguarda la parte monumentale – è stato attribuito con ragionevole certezza al grande architetto e ingegnere gesuita Angelo Italia.

Per info e prenotazioni (solo su specifica richiesta)   

 

 

 

 

Caltagirone

Il tessuto urbano di Caltagirone è emblematico del fenomeno di continuità che può leggersi, nonostante i sismi,in alcuni centri del Val di Noto. Anche se in parte ridisegnato dopo il terremoto del 1693, conserva quasi intatta l’impronta medievale, sulla quale si innesta in modo originale la seicentesca crux viarum. Dei due assi viari che caratterizzano la croce di strade, domina spazialmente quello in direzione nord-sud, il cui fulcro è costituito dalla spettacolare e alta scalinata di Santa Maria del Monte. Si tratta di un asse viario che, esemplare per la straordinaria articolazione altimetrica, esaltata dalla configurazione barocca, diviene elemento rappresentativo dell’impianto urbano di Caltagirone. 

Per info e prenotazioni (solo su specifica richiesta)  

 

bottom of page